ECOLOGIA
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Smaltimento eternit 2014
Arrivati quasi alla fine del 2014, sembra doveroso il domandarsi a che punto si trova il nostro paese sulla strada della completa bonifica del territorio da amianto ed eternit. Se prendiamo il dato di uno degli enti più affidabili al riguardo, quello della Associazione Italiana Esposti Amianto, la situazione appare piuttosto preoccupante. Sembra infatti che in Italia siano ancora presenti circa quaranta milioni di tonnellate di materiali composti dell'amianto. In particolare, l'eternit, il più diffuso di essi, conta ancora qualcosa come 600 milioni di mq di superficie da smaltire. Una quantità del genere non può non suscitare almeno alcune pesanti considerazioni.

La prima e più ovvia riguarda il ritardo che il nostro paese è riuscito ad accumulare negli ultimi venti anni. Siamo infatti mostruosamente indietro rispetto ai termini che sembravano essere prospettati dai piani nazionali amianto. Non abbiamo certo lo spazio in questo articolo per indagare i motivi di tali ritardi. Sicuramente una discreta responsabilità lo ha la politica, che su questo tema non ha fatto sentire con sufficiente forza e determinazione la sua presenza. E questo non solo a livello di informazione, di facilitazioni e di interventi locali, ma anche a livello di interventi nella creazione di apposite strutture regionali e/o nazionali. Basti pensare che in Italia esistono ancora alcune province prive di una discarica ufficiale atta ad accogliere rifiuti contenenti amianto.

E così buona parte dell'eternit smaltito deve essere spedito all'estero, come ad esempio nell'ex Germania orientale, con tutti gli aumenti di costi connessi. Altra principale considerazione riguarda i tempi del ritardo sulla "vita" complessiva dell'eternit. E' infatti questo un materiale che perde la sua integrità e le sue caratteristiche fisiche di compattezza, 25-30 anni dopo che è stato fabbricato, momento in cui inizia ad essere pericoloso per la salute. Se si considera quindi che sono ormai ventidue anni che la produzione e commercializzazione dell'eternit è stata vietata, si capisce come in pratica tutto l'eternit presente sul nostro territorio, parte del quale risalente addirittura agli anni '70, abbia ormai superato il limite in questione o sia in prossimità di farlo. Questa ragione fa sì che nei prossimi anni la necessità di smaltire eternit ormai degradato salirà in maniera quasi esponenziale.

 E quindi chiaro come dovrà essere anche lo stato ad intervenire in questa complessa situazione non solo con incentivi e sgravi fiscali, peraltro già esistenti, ma anche con efficaci politiche di informazione da una parte e di controllo e repressione dall'altra. Controllo di quei comportamenti che a volte i cittadini assumono quando non vogliono accollarsi le spese di uno smaltimento in apposita discarica e percorrono invece la strada dello smaltimento illegale in discariche abusive. Ma anche tutto questo non sarebbe sufficiente senza la creazione sul nostro territorio di altre discariche atte a ricevere amianto e composti, particolarmente nelle zone ove ancora assenti, cosa che diminuirebbe i costi dello smaltimento e contribuirebbe a rendere meno conveniente la via dello smaltimento abusivo o il mantenimento negli immobili di manufatti di eternit ormai degradato.